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Beppe Cunico: la canzone d’autore abbraccia il prog

Un disco del tempo nuovo, del futuro, con suoni di un passato celebre

Si è vero, noi parliamo di canzone d’autore tout court ma non poche volte guardiamo anche a latere, cercando suoni e visioni altre con cui un cantautore cerca il senso delle proprie liriche. Beppe Cunico è un chitarrista, un batterista, un produttore… un cantautore che prende il suo inglese forse troppo “italico” e lo utilizza per raccontare un mondo nuovo, quello che ci attende d’ora in poi. “From Now On” è un manifesto di bellezza e non di distopia, speranza e armonia in un futuro che abbraccia il tempo nuovo dei nostri figli. Il tutto dentro un vinile curato nella sua estetica, dentro un suono che dal prog anni ’70 ricerca poi le più eleganti tinte dell’opera rock. Parliamo anche di questo…

Noi ci concentriamo molto sulla canzone d’autore e poche altre delle sue derive. In fondo con te siamo assai distanti dalla nostra zona di confort. Ma è anche vero che tutto questo, stili e suoni a parte, è il lavoro di un cantautore italiano. Non trovi?
Rompere gli schemi, osare. Il mio concetto di scrittura è fondato sull’emozione del momento, l’ispirazione arriva e devi coglierne la magia. E l’aver vissuto il periodo prog in prima persona, ha molto influenzato la mia musica. Scrivo quello che mi piace, che sento, racconto l’amore, la vita, l’evoluzione, il cambiamento. Mescolo gli ingredienti classici, con la mia inclinazione musicale, dando vita ad una mio personale messaggio.
Forse non è immediata al primo ascolto, ma l’importante è la credibilità.

Perché hai scelto la lingua inglese per raccontarci il mondo? L’italiano non avrebbe funzionato?
L’inglese mi ha agevolato molto, in quanto, non essendo bravo a cantare, ha smussato parecchi angoli. E perché lo sento più in sintonia con il mio genere. Alle volte mi manca, soprattutto nei live, il cantare in italiano, ma spiegare il testo, raccontare aneddoti, fa diventare la performance più coinvolgente.

Sei inevitabilmente legato ad un tempo progressivo che ormai dista quasi 50 anni. Pensi che questo genere di musica abbia potenza ancora oggi?
Certamente. Fare musica come artigiani, per la bellezza, lasciando massima libertà alla ricerca, senza seguire le mode del momento e suonare quello che ti piace veramente é impagabile, é senza tempo. Una band che suona, con le inevitabili imperfezioni, ma con la passione a mille. Per me la potenza del rock è per sempre. Ho la fortuna di suonare con dei musicisti incredibili, alcuni molto più giovani di me e l’alchimia che si è creata è incredibile.

Però in “From Now On” parli di futuro. Come pensi che il suono diventi nel futuro?
La tendenza è verso un appiattimento dovuto all’abuso di campioni e alla pigrizia di voler imparare a suonare uno strumento, sfruttare la rete per trovare scappatoie. Ad ogni modo la voglia di fare musica la sento presente, vado spesso a vedere live di artisti underground. Basta un uso sapiente delle nuove tecnologie, mettendo il proprio ingegno sempre davanti, con la convinzione che, non solo i suoni, ma la composizione stessa, sia il risultato di passione, amore, cuore e anima.

E il tuo suono? Perché in un disco che si proietta in avanti ha comunque lasciato fortissimi legami col passato?
Cerco di divulgare un messaggio che porti ad una rivoluzione, alla riscoperta di quei valori che hanno reso l’essere umano capace di grandi cose. E un suono epico e profondo, ripreso da un passato glorioso, un inno alla bellezza creata da mani ispirate sullo strumento.
Un periodo in cui la musica portava messaggi molto potenti.
E non è che nuovo significhi sempre migliore, anzi. Ci sono dischi degli anni 70 che, dopo innumerevoli ascolti, ancora ti sorprendono. Sto cercando sempre di aggiornare il mio suono è il prossimo album, già a buon punto, sarà un’ulteriore evoluzione, ancora differente, ma mantenendo le mie radici.

Secondo te, nella vita degli uomini, tutto è ciclico? Torneremo alle origini in un domani chissà quanto lontano?
La storia insegna, corsi e ricorsi si susseguono. Ma mai come ora, abbiamo bisogno di un rallentamento, di una vera riflessione sullo sviluppo. E attingere dal passato, prima di commettere errori irreversibili. Stiamo attraversando un periodo molto difficile e complesso, con forti crisi d’identità sia sociali che politiche e se non troviamo nuovi Leader preparati e carismatici, il baratro è dietro l’angolo. Purtroppo le decisioni importanti vengono prese senza lungimiranza e da un ego di onnipotenza e il rischio è un non ritorno, la fine di tutto.
Una via d’uscita c’è, facile a parole, ma molto impegnativa da attutare e io spero che succeda, soprattutto per le prossime generazioni, che possano godere di una vita dignitosa. Come giusto sarebbe.

Written by Redazione Bravo!

Bravonline nasce tra il 2003 e il 2004 frutto della collaborazione tra vari appassionati ed esperti di musica che hanno investito la loro conoscenza e il loro prezioso tempo al fine di far crescere questo magazine dedicato in particolar modo alla Canzone d’Autore italiana e alla buona musica in generale.

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