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Compagnia Daltrocanto: esce oggi il nuovo disco

Si intitola “Come acqua di mare”, tra i vecchi successi e le nuove scritture

È inevitabile respirare quel sentore a cui cantautori eterni come De André ci hanno abituato, condotti per mano dentro fantasie in bilico tra l’era medievale e ricami di castelli e fate e boschi e battaglie… e poi l’Irlanda a tingere di colori di festa e poi gli strumenti della tradizione, dove si annidano le grandi ricchezze dei popoli, i rituali, le religioni più forti di ogni politica.

La politica… per la Compagnia Daltrocanto significa dissenso sociale, significa contestazione e denuncia. La camorra che uccide Tonino Esposito Ferraioli, la magia che colpisce l’Italia intera a Capaci. La tamorra, la ciaramella, la zampogna ma anche l’elettronica un poco arriva a condire sotto la pelle. Ci sono brani nuovi come la splendida title track “Come acqua di mare” ma ci sono i grandi pilastri del passato come la bellissima “Ninna nanna ai 700” oppure – appunto – “Canzone per Tonino” dentro cui troviamo la voce di Clara Moroni o “Ventitré Maggio” (titolo emblematico direi) che incontra quella di Danilo Sacco dei Nomadi. La Compagnia Daltrocanto torna proprio oggi con un disco che promette di vedere la luce anche in vinile: esce per la Benvenuto Edizioni Musicali questo lavoro di inediti dal titolo “Come acqua di mare” che accoglie un nuovo organico nella storica formazione salernitana. Immancabilmente ritroviamo Antonio Giordano (voce, zampogna, chitarra, chitarra battente), Bruno Mauro (chitarra), Flavio Giordano (basso) e Luca Lanzara (tamburi a cornice, mandola, mandolino). Ma poi a questi si aggiungono oggi Imma Barbarulo (voce), Mario Villani (batteria) ed Osvaldo Costabile (violinista e polistrumentista). Un nuovo organico che dunque significa un nuovo suono, un nuovo approccio, nuove idee e soluzioni. La scusa buona per incidere brani del passato che hanno segnato la loro storia come appunto il singolo estratto “Ventitré Maggio” che presto troveremo anche in un video ufficiale, ma anche la scusa di mettere su disco release che in passato hanno affidato solo al mercato digitale come la loro versione de “La spada di San Giuseppe (La leggenda del Principe Enrico)” di Ambrogio Sparagna. Questi dischi sembrano congelare il tempo e le abitudini moderne, sono opere che non guardano al futuro e alle macchine intelligenti. Ritroviamo i fasti di “Tra nuvole e favole” o “Oltre la terra che bacia il mare” e ci sembra che le nostre adolescenze suonate dai MCR non smettano mai di vivere e di tornare, come cicli storici, come zone di confort… ma troviamo anche la nuova “Malacqua” che spezza i tracciati battuti sino ad ora e si avventura i tonalità scure, quasi arcaiche, con una sezione di drumming che richiama ritualità magiche, notturne, di terra arida e litanie propiziatore. E il suono e soprattutto le soluzioni convincono e si stagliano ancora una volta dentro “‘O bene e ‘o male”, forse non è un caso che anche qui torna protagonista l’uso del dialetto che probabilmente conferisce un agio e un habitat decisamente più naturali ai suoni e ai modi. Nel tempo liquido, digitale, dove anche la canzone d’autore subisce un’industrializzazione pesante, dischi come questo sono approdi per chi resta fermo nel chiedere alla musica verità umana, incontro e quel magico sapore di tradizione. C’è la vita di tutti, sporca di credenze e di raccolti, lontana dai centri commerciali, di abiti lunghi e danze ancestrali.

Written by Redazione Bravo!

Bravonline nasce tra il 2003 e il 2004 frutto della collaborazione tra vari appassionati ed esperti di musica che hanno investito la loro conoscenza e il loro prezioso tempo al fine di far crescere questo magazine dedicato in particolar modo alla Canzone d’Autore italiana e alla buona musica in generale.

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