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DallAmeriCaruso. Il concerto perduto

Arriverà nelle sale come evento speciale dal 20 al 22 novembre

arriverà nelle sale come evento speciale dal 20 al 22 novembre; in contemporanea sarà disponibile in digitale l’album «DallAmeriCaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986»

Nel documentario «DallAmeriCaruso» il concerto inedito al Village Gate di New York del 1986 e la leggenda del tenore Enrico Caruso

Il Village Gate era una discoteca all’angolo tra Thompson e Bleecker Street nel Greenwich Village, New York. Nel suo periodo di massimo splendore, comprendeva anche uno spazio per spettacoli al piano superiore, noto come Top of the Gate. È qui che nel 1986 Lucio Dalla tiene un famoso concerto, ripreso integralmente da Ambrogio Lo Giudice, tour producer con Pressing Line. Immagini che si credevano quasi interamente perdute e ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate in Dolby Atmos. Prodotto da Nexo Digital e Sony Music, e diretto da Walter Veltroni, «DallAmeriCaruso. Il concerto perduto» arriverà nelle sale come evento speciale dal 20 al 22 novembre; in contemporanea sarà disponibile in digitale l’album «DallAmeriCaruso – Live at Village Gate, New York 23/03/1986» (dal 1° dicembre in formato doppio cd e vinile).

«Da sempre mi interessa il rapporto con il tempo, con la sua tridimensionalità, con la memoria — spiega il regista, amico di lunga data del cantautore bolognese scomparso nel 2012 —. Da questo concerto ci separano 37 anni, eppure vibra di potente attualità. Aver ritrovato questo live, averlo “rigenerato” in termini di qualità dell’audio, significa poterlo “eternizzare”, consegnarlo alla storia nella sua integrità. Spero che nelle sale in cui verrà proiettato le persone lo vivano come un film da cantare». Nel documentario, prosegue Veltroni, «abbiamo poi cercato di ricostruire ciò che mancava al concerto, Caruso e la leggenda che accompagna il brano, cui Lucio credette pur sapendo che non era vera, e che trasformò in una canzone epica. Era affascinato da tutto ciò che è incernierato nello spazio tra realtà e fantasia, è stato il più “felliniano” dei cantautori italiani».

Tutto nasce dal racconto di Angelo Leonelli, barista dell’Hotel Excelsior dove Dalla, di ritorno dagli States, è costretto a fare tappa per via di un’avaria alla sua barca, al largo della costa di Sorrento. Gli assegnano la camera dove, nel 1921, ha soggiornato Enrico Caruso. Leonelli gli racconta che il grande tenore, malato, e prossimo alla fine, in quelle stanze si è invaghito di una giovane a cui insegna musica. Seduto al pianoforte di Caruso, nell’hotel che di quell’amore (vero o inventato che fosse) è stato testimone, Dalla compone quello che è considerato uno dei capolavori della musica moderna, con milioni di copie vendute nel mondo.

«Ho voluto molto bene a Lucio — confida Veltroni —, questo film è un modo per testimoniargli affetto. Era uno spirito libero e, come tutte le persone intelligenti, curioso. La sua musica, tra tradizione e modernità, mischia fado, sonorità brasiliane, pop, Murolo… Era un uomo colto, gli piaceva esplorare mondi. Per questo forse amava l’America, terra di frontiera. Mi manca la sua fantasia. Vincenzo Mollica aveva ospitato un dialogo tra Lucio e Fellini, si capivano al volo, due meravigliosi bugiardi, due inventori di favole. Mi sembra che oggi questo un po’ manchi. Quando mi hanno detto che un Indiana Jones aveva ritrovato i nastri di questo concerto, mi è sembrato bello restituire agli occhi di tutti qualcosa che non si sarebbe più potuto vedere».

Biografia di Redazione Bravo!

Bravonline nasce tra il 2003 e il 2004 frutto della collaborazione tra vari appassionati ed esperti di musica che hanno investito la loro conoscenza e il loro prezioso tempo al fine di far crescere questo magazine dedicato in particolar modo alla Canzone d’Autore italiana e alla buona musica in generale.

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