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Intervista a Tiziana Tosca Donati, in arte Tosca

Il 16 maggio Tiziana Tosca Donati, in arte semplicemente Tosca, si è esibita – presso il Teatro Petruzzelli di Bari – in uno spettacolo inedito ed ininterrotto di oltre due ore. L’artista ha proposto al pubblico le canzoni presenti nel suo ultimo album Il suono della voce, un album che vede la collaborazione di Ivano Fossati, autore dell’omonima canzone, ed in cui Tosca rende omaggio alla musica in tutte le sue infinite declinazioni. Difatti – ne Il suono della voce – linguaggi e dialetti diversi si contaminano, si con-fondono ed offrono il “soffio” di un’armonia dai suoni gitani e plurali.

Poco dopo la fine del concerto, abbiamo raggiunto l’artista romana per una breve intervista e per comprendere appieno il senso di questa scelta musicale:


Il suo ultimo album, Il suono della voce, è estremamente particolare, poiché si caratterizza per una commistione di dialetti e di linguaggi diversi (portoghese, libanese, rumeno, giapponese, etc..): c’è una ragione, in un certo qual modo, filosofica che l’ha spinta verso un progetto di questo tipo?

La ragione è semplicemente la mia curiosità, la mia voglia di ricercare sempre degli stimoli che possano accrescermi. Di qui la scelta di immergermi in altre culture, il che ha implicato una crescita non solo musicale, ma anche spirituale e, quindi, filosofica.
bbia messo un punto fermo al mio percorso.Inoltre questo spettacolo è un po’ il racconto di quello che ho fatto in questi dieci anni nel Teatro-Canzone ed ha, perciò, un valore simbolico per me, perché è come se a


Ci sono progetti particolari per il futuro? – Per il futuro porteremo in giro questo spettacolo; dopodiché io ho un altro progetto, che è Il grande dittatore, insieme a Massimo Venturiello, che mi impegnerà per oltre un anno.

Dal momento che siamo qui a Bari, ci piacerebbe sapere il suo rapporto con questa città – E’ sempre un piacere essere qui, perché è una città bellissima, si mangia bene e la gente è molto accogliente.

Biografia di Gabriella Putignano

Gabriella Putignano (Bari, 1987) è docente di Filosofia e Storia nei licei. Tra le sue pubblicazioni: L’esistenza al bivio. La persuasione e la rettorica di Carlo Michelstaedter (Stamen, Roma 2015), Quel che resta di Raoul Vaneigem (Petite Plaisance, Pistoia 2016), Flash di poesia, dipinti di versi (Petite Plaisance, Pistoia 2019), nonché numerosi articoli su rivista e saggi brevi in volumi collettanei nei quali ha trattato il pensiero di Giuseppe Rensi, Aldo Capitini, Albert Camus, Henrik Ibsen, Mark Fisher, Franco “Bifo” Berardi, Arthur Schopenhauer. Ha, inoltre, curato i libri Cantautorato & Filosofia. Un (In)Canto possibile (Petite Plaisance, Pistoia 2017) e Filosofare dal basso (Sentieri Meridiani, Foggia 2015).

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