Aveva dita troppo corte per suonare il piano, non conosceva abbastanza la musica per comporre, aveva un fisico lontano da ogni canone, aveva collezionato insuccessi discografici, non aveva una cultura da intellettuale. Eppure è diventato uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana.
I noti giornalisti e critici musicali Ernesto Assante e Gino Castaldo raccontano ancora una volta la musica di ieri e di oggi con grande passione e competenza. Dopo Genesi 1997, Blues, jazz, rock,pop. Il ‘900 americano 2004, Trentatré dischi senza i quali non si può vivere. Il racconto di un’epoca 2007, Il tempo di Woodstock 2009, Beatles 2014, si cimentano con Lucio Dalla, Ed. Mondadori, pag. 390, una biografia dettagliata del grande cantautore bolognese. La bellissima foto della copertina è di Luigi Ghirri.
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I due autori in un filmato girato lo scorso marzo c/o il Teatro Eliseo di Roma per la serie Scrittori a Teatro dicono: «Abbiamo cercato di raccontare la vita di Lucio Dalla per intero e con grande attenzione. Pur essendo suoi amici, abbiamo scoperto tante cose che non sapevamo perché Lucio ha collaborato con tanti artisti e non se ne vantava, come solo i grandi riescono a fare. Sempre allegro, scanzonato, era un bambino prodigio e mostrava una rara capacità di divertire gli altri. Grande bugiardo, non è mai cresciuto, non è mai diventato adulto e ha conservato quella spontaneità e quella gioia di vivere fino alla fine. Siamo partiti dalla sua canzone più famosa Caruso e con una serie di feedback, abbiamo raccontato la sua vita straordinaria segnata anche da grandi litigi soprattutto quello con il poeta Roberto Roversi.
Tuttavia proprio questo scontro ha permesso a Lucio, su consiglio di Francesco De Gregori, di scrivere i testi delle sue canzoni. Si scoprì cantautore andando alle Tremiti dove aveva una casetta e ritornò con una valigia ricca di brani che riverserà in tre album, forse quelli più famosi: Come è profondo il mare, Dalla, Lucio Dalla. Dal tour americano nascerà l’album live DallAmeriCaruso che lo consacrerà star internazionale. Da quel momento in poi non sarà solo un cantautore. Scriverà un libro di racconti, diventerà produttore di spettacoli televisivi parteciperà a convegni di storia e di psicologia, aprirà una galleria d’arte, scriverà il musical Tosca. La vita di Lucio è stata unica e noi abbiamo voluto raccontarla come un romanzo. Tutto sommato è stato facile scrivere il libro».
Il libro
Ernesto Assante e Gino Castaldo, due autorità del giornalismo musicale, hanno recuperato tutte le tracce e le note di Lucio Dalla per ricostruire il ritratto che non c’era, e che decisamente mancava, dell’artista nato il 4 marzo del 1943. Una biografia umana piena di musica, e una biografia musicale piena di vita.
Lucio Dalla
Popolarissimo eppure mai conforme, sempre in mostra eppure indecifrabile, amatissimo eppure senza amore, Lucio Dalla si muove in queste pagine con tutto il suo fascino e la sua imprevedibilità. Passando dalla canzone dei “parolieri” ai “poeti”, dal jazz alla “canzonetta”, dal pop di consumo al cantautorato, fino a una sorta di teatro musicale di profonda coscienza civile e politica, attraversa col suo modo buffo e beffardo la storia della musica italiana, con quell’aria da giullare stralunato con cui si permetteva di fare quel che gli pareva.
E proprio la storia della musica italiana emerge in queste pagine, raccontata in modo magistrale da Assante e Castaldo, con ricchezza di aneddoti e intelligenza critica. Ma emerge soprattutto la figura di un artista unico e imparagonabile, un numero primo irriverente e libero, capace di andare contro tutto e tutti grazie al suo genio e alla sua caparbietà.
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