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ANCE: il suo vivere la casa e la vita di tutti i giorni

Nuovo disco per il cantautore toscano ANCE, al secolo Andrea Lovito che si presenta innanzitutto dietro il primo singolo estratto title track del lavoro: “Ergonomia Domestica”. E pensando anche a quel brano “Anche se” uscito prima della pandemia e che ritroviamo nei solchi di questo nuovo lavoro, ci verrebbe da accostargli parole come ironia, follia romantica, allegoria. Anche. Sicuramente. Ma il vero cuore di questo nuovo disco di ANCE è dolcemente poggiato dentro la riflessione pulita e sincera di un cantautore italiano che molto deve alla scuola romana, soprattutto a quel De Gregori che apprezza molto le derive blues e quel certo modo di coccolare gli spigoli delle strofe. ANCE parla della casa, della società, dell’uomo che non è per niente sapiens in questo tempo assurdo. Accarezza le nuove dimensione del giocare, si perde nell’osservazioni dei bambini e dei loro “Mostri”, di questo cielo che a forza di saltar sul letto sembra esser più vicino. Delicatissima la lirica di ANCE, tutt’altro che bizzarra anche se certamente non si priva di farsi velenosa nella sua critica. Un disco che a luglio troveremo anche in vinile e che ad ora possiamo raggiungerlo a pagamento dentro lo store digitale della label RadiciMusic o dentro il suo Bandcamp ufficiale. Parleremo anche di questo nell’intervista che segue…


Ergonomia che un poco sembra qualcosa di comodo e un poco qualcosa di economico. E tu non sei uno che gioca a caso con le parole vero?
Mi piace giocare con le parole da sempre. In questo caso è il prefisso che cambia, per far assumere un significato più ampio. Cambiando “ECO” con “ERGO”, voglio andare oltre le molteplici comodità tecnologiche, per riferirmi piuttosto all’abitare i propri spazi, il proprio corpo ed il mondo esterno. Tutto ciò che ci fa sentire a nostro agio, come fossimo per l’appunto “casa nostra” dovunque ci troviamo.
Ci tengo a precisare che il pezzo è nato prima della pandemia (come gli altri brani, eccetto “Chiuso in casa” scritto nell’aprile 2020) .


“Anche se” lanciava dei dardi infuocati al sistema sociale, al nostro “perbenismo” e al politicamente corretto. Questo disco invece? Sembra non riprendere quella direzione o sbaglio?
Questo disco raccoglie tutto, la critica sociale e le intime riflessioni del mio piccolo, quel “piccolo” che viviamo tutti e quindi pure “universale”. Errori compresi. Ma sparare a zero sempre e comunque rischia di essere monotono e ridondante. A vent’anni me lo potevo concedere, a 40 non sarei più credibile e preferisco essere onesto con me stesso. Penso che l’ascoltatore voglia vedere tutte le facce della medaglia.


Parliamo di questo video di lancio: ti mostri in versione “casalinga”, in senso didascalico del termine e senza mezze misure. Anche in questo c’è una chiave critica?
È un modo per ribadire che ci possiamo sentire “signori” anche in luoghi non per forza sfarzosi; la felicità e la soddisfazione prescindono dal luogo in cui viviamo inteso come ricchezza materiale, piuttosto la realizzazione nel fare ciò che desideriamo è la chiave per la felicità quotidiana.

Parliamo del suono di ANCE che come sempre trova anche altre direzioni. Tuttavia, rispetto al passato, troviamo una compostezza maggiore, una maturità maggiore… un maggiore equilibrio. Cosa ne pensi?
Questo mio sesto lavoro è il primo di cui ho avuto finalmente una produzione artistica; affidandomi alle sapienti mani di Gianfilippo Boni sono riuscito ad ottenere un album pur sempre vario com’è solito il mio stile compositivo, ma con un suono più omogeneo ed identitario. Il “segreto” (di Pulcinella) è che i brani sono stati registrati alla vecchia maniera, ovvero in presa diretta, eccetto “Anche se” le cui tracce furono registrate da ognuno nel proprio studio (e credo se ne percepisca la differenza).

Questo disco dice no allo streaming gratuito. Le copie in vinile tardano come ormai per tutti e se vogliamo ascoltare “Ergonomia domestica” dobbiamo acquistarlo. Dicci di questa scelta…
Visto che non lo avevo mai fatto ma sempre sognato, visto che i vinili hanno superato in vendite il CD, vista l’alta qualità di acquisizione del suono e dell’ottimo mastering di Giovanni Versari, ho deciso di esaudire questo desiderio scegliendo il solo vinile e il download digitale.
Non ero a conoscenza dei clamorosi ritardi delle fabbriche, fino a prima di Natale molte erano chiuse per il Covid e molte hanno chiuso definitivamente. Il nostro ordine è partito l’11 gennaio, mi avevano dato tre-quattro mesi di tempo, mi sembrava nei tempi giusti pensarne l’uscita per il 30 aprile. Dopo settimane senza risposta sullo stato dell’ordine, ma comunque preparando tutto per non bruciarsi l’estate, solo il 26 aprile ci hanno comunicato lo slittamento a fine luglio.
Su Spotify ho caricato i due singoli “Anche se” e la title track, giusto per non crearmi un embargo da solo. Questo perché ritengo le logiche delle piattaforme streaming dannose per la cultura musicale tutta. Non ritenere più un album come un’opera a tutto tondo ma solo un mucchio di singoli liquidi senza fisicità ne fa diminuire l’attrazione. Senza contare l’ingiusta ripartizione monetaria ai danni degli artisti.
Quindi meglio meno download ma col valore che meritano, anziché tanti streaming raccogliendo solo briciole.

Vivere la casa… qualche complottista in fondo ci dice che per il grande sistema è meglio che si torni in casa piuttosto che si conosca il mondo…
Penso che sia meglio vivere il mondo come fosse casa. Vivere bene casa propria permette di aprirsi al mondo consapevoli delle proprie basi.

Biografia di Redazione Bravo!

Bravonline nasce tra il 2003 e il 2004 frutto della collaborazione tra vari appassionati ed esperti di musica che hanno investito la loro conoscenza e il loro prezioso tempo al fine di far crescere questo magazine dedicato in particolar modo alla Canzone d’Autore italiana e alla buona musica in generale.

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