“In questi anni maledetti, stomachevoli e corrotti, viene voglia di isolarsi un po’, annullare date ed impegni, impacchettare bene i sogni e poi imbarcarsi per l’oceano su una zattera tarlata, su una barca sgangherata, ciò che conta è che galleggi….”.
Inizia così la canzone Solo su un’isola deserta del cantautore salentino, ma romano di adozione, Luigi Mariano. Il brano è inserito nell’Album Asincrono, uscito il 3o aprile 2010, prodotto da Alberto Lombardi ed al quale hanno partecipato ottimi musicisti (Marco Rovinelli e Pier Paolo Ranieri), cantautori ed amici carissimi tra i quali Piji, uno dei più grandi artisti della scena italiana.
Ancora con , Ghita Casadei, Piji, Piergiorgio Faraglia e Francesco Spaggiari, ha ideato uno spettacolo originale di continua interazione artistica e condivisione tra i cinque cantautori, posti in semicerchio attorno al pubblico, rappresentato ogni domenica a Roma nel locale “L’asino che vola”. Lo spettacolo è intitolato Condominio Cantautori e Vi invito ad andarlo a vedere se vi trovate nella capitale.
Luigi Mariano non si ferma qui , perchè partecipa come gradito ospite a varie rassegne e festival della canzone d’autore anche a livello nazionale; scrive “RAI LIBERA“, un inno di liberazione della televisione pubblica dai partiti politici che è inserito nel cd Asincrono. La canzone è piaciuta ed alcune radio l’hanno trasmessa. Ha scritto l’inno ufficiale dell’U.S. Galàtone, una squadra di calcio della sua città natale. Luigi ha adattato ben 37 brani di Bruce Springsteen ed è in attesa di registrare un intero CD-tributo acustico in italiano in onore di Springsteen.
“Ma cosa devo raccontare a mia madre per Natale, se ogni onesto resta al palo, se ogni ladro prende il volo? Io rallento, ho il fiato corto, sembro su un binario morto, ma ci ho la mia bella scorza ed il pensiero è la mia forza.” (Solo su di un’isola deserta). La canzone mi piace molto, è molto intimista ma a me è arrivata diretta perché sono sulla stessa zattera che galleggia ancora.
Il disco inizia con Il giorno no , simpatica canzone da dedicare a chi capita la giornata che va tutto male; segue Il negazionista, interessante denuncia ironica – non esiste nessun appalto truccato, nessun concorso comprato, nessun danno ambientale, nessuna violenza bestiale, nessuna ingiustizia sociale, nessun corpo straziato, nessuna guerra e forse neanche la morte; Questo tempo che ho è molto bella, forse la più personale e rivela la dolcezza dell’uomo ed il bisogno di essere amato; con Il singhiozzo c’è bisogno d’amore; Edoardo è rivolta al padre; Asincrono che da il titolo al CD è storia di vita; Non ti chiamerò è stupenda e pura poesia – Io non ti chiamerò perchè tu vuoi distruggere il bello che c’è in noi ciò che ci ha fatto vivere uniti come sai sperduti in questo crescere che affoga più che mai in poche asciutte lacrime -; Il solito giro di blues è un pezzo forte; Canzone di rottura mi diverte molto per la sua ironia ed il clic finale; molto bella Intimità. Cosa avrebbe detto Giorgio? Giorgio conosceva il mondo, c’è sempre un’isola nel mare.
Le musiche e gli arrangiamenti sono perfetti ed un applauso caloroso e meritato va a tutti. La chiara e netta assomiglianza della voce di Luigi a quella di Giorgio Gaber, anche se quest’ultima più graffiante, influenza un pochino il giudizio. Io ho amato il teatro e ho visto Gaber e le sue interpretazioni le ricordo bene! Le sue canzoni, anch’esse molto ironiche e lo stile di Gaber hanno insegnato come muoversi a molti nuovi artisti, un po’ meno i contenuti che verso il 1973 e 1974 hanno cambiato direzione tanto che, dopo averlo seguito con interesse per molti anni, l’ho ampiamente criticato fischiandolo sonoramente durante un suo spettacolo. A me piace la voce e l’ironia di Mariano e sull’isola forse c’è posto anche per me.