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Banda Elastica Pellizza – Goganga

Uno sberleffo ai luoghi comuni, un ghigno verso le ipocrite serietà e le ipocrite allegrie, una vignetta satirica stesa su un pentagramma. Questa è la sintetica descrizione della Banda Elastica Pellizza, che pubblica ora il primo cd con la Toast Record per la modica cifra di 7 euro, cioè “poco più di 30 centesimi al minuto” e “meno di un’interurbana TELECOM”, come sottolinea il loro sito. Si tratta in realtà di un mini cd di sette tracce, con quattro canzoni e tre scanzonati frammenti. Muovendosi su giochi vocali e ritmi piuttosto allegri – che richiamano un po’ il Sudamerica, un po’ la Francia – tra fisarmoniche danzanti e kazoo divertiti, navigano sull’onda segnata dai cantautori italiani più portati al comico, come Fred Buscaglione, Renato Carosone, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. E’ infatti a quest’ultimo offerta una tripla dedica: una fedele reinterpretazione della canzone “Goganga”; la stessa canzone che dà il titolo all’album; il vinile su cui fu pubblicata inserito nel giradischi che si vede nella foto in copertina. Le tre canzoni originali sono firmate dal leader e cantante del gruppo, Daniele Pelizzari (anche fondatore della cover-band Jokerman, che suona canzoni di Bob Dylan), e si incastrano perfettamente nella loro filosofia di “lucida follia”. La canzone probabilmente migliore – vincitrice del secondo posto al Premio Risonanze 2004 – verte, infatti, sull’argomento e si intitola “Tutti matti”: analizza lo strano fenomeno dei giudizi che piombano dall’alto verso i membri più o meno diversi della comunità, con facilità definiti “matti”; proprio come in “Dotti, medici e sapienti” di Edoardo Bennato, una cerchia di eruditi con prosopopea designa il morbo mentale del paziente in questione, senz’altro malato. Ed ecco che ti arriva, beffardo, il dubbio – non così dubbioso, in realtà – insinuato dal ritornello: “Tutti matti / tutti tutti matti / soprattutto chi decide chi sono i matti!”. Se avessero un manifesto, ma non gli interesserà mai averlo, sarebbe esposto nella canzone “Ridi”, un’esaltazione dell’auto-ironia, che sembra un po’ voler vedere il bicchiere mezzo pieno, con la quasi ossessiva incitazione che fa: “Ridi ridi ri’ / ridi / mo and now / mo and now”. Ciliegina sulla torta, con stoccata beffarda alla seriosità di chi si autodefinisce “poeta” – o, perlomeno, “poetico” – e, invece, cade e scade nella banalità: una canzone che parla di un argomento iper-affrontato e si chiama, prevedibilmente, “L’amore” ma, meno prevedibilmente, ha come sottotitolo “pereppeppè”. Parlare dell’amore sarà pure un loro diritto anche se “lo han descritto i grandi prosatori / lo han cantato tutti i cantautori”! Ascoltateli. L’album è, complessivamente, un commento apparentemente matto su certi modi di fare della società, quella sì veramente matta. E, perciò, spassoso.

Banda Elastica Pelizza
Goganga

TOAST RECORDS 2006

Biografia di Antonio Piccolo

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