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Non so che viso avesse – di Francesco Guccini

Quasi un’autobiografia

Francesco Guccini uno dei maggiori esponenti della cultura del nostro paese, racconta la sua storia e la nostra in questo libro intitolandolo “ Non so che viso avesse”, le parole iniziali dell’ interminabile “La Locomotiva”, canzone di tredici strofe composte in mezz’ora e cantate in otto minuti. Francesco racconta di non riuscire più a cantare ed a suonare, ma con noi e per noi lotta ancora. Non appena ho iniziato a leggere “ Mi sono chiesto tante volte se quelle cose buonissime che mangiavo al mulino dei nonni paterni mi piacerebbero ancora, oggi”, ho sentito una voce ruvida con la erre moscia che mi guidava nella lettura ed era dentro me, una voce familiare, una voce che ho sempre sentito e che conoscevo.

Il libro è stato scritto con Alberto Bertoni che narra la vita di Guccini attraverso il suo canzoniere, perché Francesco non vuole parlare delle sue canzoni.  Lo scrittore racconta delle origini della sua famiglia e di suo padre che fu il primo a cambiare mestiere, ma ce n’è voluto del tempo, dal Cinquecento alla prima metà del Novecento. E poi i ricordi

del Mulino, della casa dei nonni, del campo che andava fino al fiume, degli amici d’allora che sono amici ancora oggi, della madre Ester, delle sue chitarre paragonate a delle odalische, della via Emilia, della sua collaborazione al giornale, del collegio per i figli dei dipendenti delle Poste, del mondo degli orchestrali, delle balere, dei suoi primi pezzi, delle osterie, della sua vocazione di scrivere canzoni, della sua esperienza cinematografica, del suo amore per i libri e le biblioteche per lui quasi una condanna, del momento del concerto sempre divertente, piacevole, eccitante ed una occasione per rivedersi coi musicisti e tutti gli altri. Ed infine chiude con La Locomotiva, dove litiga e medita di picchiare l’editor del libro, si rifiuta di parlare della canzone per pudore e inusitata ritrosia. L’amico, Alberto Bertoni chiude il libro con più di cento pagine dedicate alla vita e alle opere di Francesco.

NON SO CHE VISO AVESSE

Francesco Guccini ha raccontato la sua storia ma anche quella della sua gente e della sua terra. “ La verità, per lui, deve essere cercata nei particolari delle singole vite e delle singole vicende, mai negli universali e negli slogan delle parole d’ordine collettive, perché le nostre – come la sua – sono in tutto e per tutto storie misteriose scolpite nei sassi”.

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Biografia di Gloria Berloso

Gloria Berloso nasce a Gorizia il 17 dicembre 1955. Dal padre viene indotta fin da piccolissima all'amore per la musica e la danza, che rimangono le sue grandi passioni. Tra il 1965 e il 1975, la musica Rock ha un ruolo importante per la sua formazione ed uno stimolo per conoscere e ascoltare i dischi più rari. Agli inizi degli anni '90 per pura passione scopre la predisposizione di stare in mezzo ai musicisti, organizza concerti e approfondisce la conoscenza della musica Folk, soprattutto americana. In uno di questi eventi nel 1998 incontra il musicista di fama mondiale Ricky Mantoan con il quale si consolida un rapporto artistico successivamente. Vissuta nell'ambiente artistico torinese per 10 anni impara a suonare vari strumenti, in particolare l'Autoharp e studia canto. Promuove la musica con concerti, dischi, articoli, saggi, recensioni, libri e collaborazioni artistiche internazionali. Collabora con Bravo dal 2009.

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