Riccardo Ceres è di Caserta. Ora vive e lavora a Roma: nella vita è un apprezzato art director pubblicitario. Nell’ambiente romano è maturato artisticamente ed è riconosciuto da un pubblico attento alle novità. Ha collaborato con Eddy De Angelis, come lui casertano, ad un cortometraggio e due mediometraggi che hanno vinto l’Efebo D’Oro con un lavoro dal titolo “La merendina tropicale”, tratto da “Le notti bianche” di Dostoevskij, nel 2006 e il primo premio al concorso “Non solo Barocco” per l’anno 2007, per la sezione Fiction, con il lavoro “Mistero e passione di Gino Pacino”.
Con la musica e la canzone d’autore italiana, Riccardo ha un rapporto un po’ distaccato. Ama ed ascolta volentieri Tom Waits piuttosto che Paolo Conte, Mile Davis piuttosto che Vinicio Capossela. Definito da Ernesto De Pascale, presidente della giuria del Rock Contest dal 2001, un cantautore pulp, Riccardo Ceres si distingue per la sua classe differente e stupisce soprattutto la sua voce matura e riconoscibile, incredibilmente intensa e vicina a quella di Fred Buscaglione.
Il disco JAMES KUNISADA CARPANTE, raggruppa 14 brani inediti. All’apertuta del box, la presentazione del cd colpisce subito per l’accuratezza dello stile semplice e nostalgico, che ricorda il disco in vinile. Il titolo: James è l’estensione di Jimmy (soprannome di Riccardo), Kunisada è il nome uno dei più famosi disegnatori giapponesi di stampe su blocchi di legno, su Carpante la definizione resta misteriosa.
Si è classificato al secondo posto al Rock Contest di Controradio di Firenze l’anno scorso.
Le storie sono ambientate in un clima cinematografico, tra gangster e revolver, nelle strade di New Orleans tra alcool e donne. Però Jimmy, il protagonista, era un bravo ragazzo, non si drogava e non era finocchio.
La musica, è semplice ma accattivante, dove emerge il suono magnifico del sax di Mariano Lucchese, la chitarra e altri suoni carini di Riccardo, i fiati di Almerigo Pata, il contrabasso di Giuseppe Civiletti, il clarinetto di Emilio Merola e la fisarmonica di Andrea Russo nel brano “Il sonno”.
Una degna nota di merito va a tutti i musicisti non nominati, per aver dato vivacità crescenti all’ultima parte del disco.
La trama del film cantato di Riccardo Ceres (Jmmy) è caratterizzata da un rapporto morboso con l’alcol, costellata da frequentissime esperienze sessuali, da rapporti tempestosi con le persone. Una vita dedita inoltre alle scommesse, all’ozio e all’autodistruzione. Mi ricorda e forse il cantautore si è ispirato ai racconti di Charles Bukowski, poeta e scrittore americano, noto per aver iniziato a scrivere dopo aver compiuto 50 anni.
Il disco è molto blues, piacevole da ascoltare, magari seduti ad un tavolo da gioco con un whisky ed in buona compagnia.
Tracklist
1 -Bloody nigth
2 -Dal colabrodo
3 -Il piccione
4 -Il cavalcatore di fantasmi
5 – Il santo
6 – Jimmy’s blues
7 – Carne fresca
8 – Era un bravo ragazzo
9 – Sale d’amor
10-Il sonno
11-Il barbone
12-Full to the brim
13-La ballata delle menti intelligenti
14-Il piccolo pescatore
15-Full to the brim (cane)
PROMOZIONE ITALIANA: Il Popolo del Blues s.a.s. www.ilpopolodelblues.com
- Il Popolo del Blues
- Ideato dal giornalista Ernesto De Pascale (Rai, Jam, La Nazione, Rolling Stone), Il Popolo del Blues nasce nel 1995 dopo le incessanti richieste da parte degli ascoltatori di RaiStereonotte, come programma radiofonico dedicato agli appassionati del genere.