Scrivere una recensione dei Denimor senza vederli all’opera, è quasi far loro un torto. Torinesi di nascita e “circensi” per vocazione, con l’Ep “Almost Fabulous”, cantato interamente in inglese, cercano di dimostrare che il “musical” può essere realizzato anche in Italia senza scadere nel ridicolo.
Nati a Torino nel 2005 come band punk-rock ispirata ai Green Day, negli ultimi due anni si sono reinventati, unendo sullo stesso palco la loro passione per la musica, per il circo e per il cinema.
“Fabulous Fantabulous Circus” è infatti il nome del loro spettacolo in costume, ambientato in un surreale omonimo circo nella cornice di una Parigi di fine Ottocento. Qui si svolgono le vicende di un giovane “nato felice nel nulla e morto infelice nell’immenso”.
Da Tim Burton a Stanley Kubrick, passando attraverso l’influenza dei Panic! At the disco e il look alla Kiss. Per realizzare questo spettacolo (molto gradito anche da Arturo Brachetti) si sono messi alla ricerca di attori (Marianna Musacchio (che nello show interpreta Miss Mary The Purple Dress), e Nisha, che nello show interpreta Madame Giselle), di giocolieri (Davide De Masi (in arte Mr David)), funamboli (Marianna De Sanctis) e maghi (il campione italiano di magia Luca Bono) e quanto potesse servire per rappresentare al meglio la storia dal vivo.
La storia racconta dell’amore di un giovane trapezista che, attraverso il sacrificio, il tormento, l’Amore e l’odio, troverà l’aiuto di un ambiguo illusionista, di un bieco giocoliere e dell’accigliato proprietario del più imponente e surreale Circo di tutti i tempi.
Il disco, composto da soli quattro pezzi, non è altro che un assaggio di questo spettacolo. L’ascolto è gradevole e il formato ep è una scelta mirata, da parte del gruppo, in un momento di così forte crisi discografica. E’ anche una scelta che solletica la curiosità di assistere allo spettacolo live.
Sul palco l’energia del rock, la capacità evocativa degli strumenti classici (per il momento solo campionati) e un po’ di magia per sorridere ed emozionarsi.
Perchè, come viene detto alla fine dello spettacolo, “Nonostante le guerre e questo mondo grigio: non bisogna mai perdere la magia!”