La vita ci sta mettendo di fronte a prove mai immaginate prima, altre purtroppo ampiamente note alla storia. La vita sembra tutto e il contrario di tutto e la voce dei poeti cantautori di ieri, ancora viva oggi, per molti aspetti diviene salvifica e puntuale. Sempre. Ernesto Bassignano torna in scena ed è pronto con un nuovo disco di inediti, l’undicesimo, che arriverà in autunno per la Interbeat di Luigi Piergiovanni. Oggi anticipa tutto con questo nuovo singolo dal titolo “Passerà”. Scambiamo due chiacchiere con un nome gigante della storia della canzone d’autore italiana…
Un nuovo singolo, un nuovo disco in arrivo. Che tempo è questo per fare musica d’autore secondo te?
Epoca di passaggio. Qualcuno come me resiste pensando ai grandi padri italiani francesi e americani. La maggioranza invece si diverte con ritmo elettronica e testi per bambini stupidini. Ma oggi non si vende e i pochi che comprano vanno dai 9 ai 1i anni. Quindi…
Parlando del ruolo del cantautore, non so cosa ne pensi ma sembra che si sia passato dal personaggio capace di contaminare il pensiero politico e sociale (oltre che romantico) per arrivare ad un presente in cui la musica è mera vetrina estetica dello showbiz. Un maestro della canzone pura come te, classica, letteraria e pesate nelle liriche, come si riesce a convivere con questa distopia?
Vive malissimo. Sopravvive facendo la figura del dinosauro estinto.
“Passerà”… ancora resta sull’attualità del covid anche se per alcuni tratti stiamo già rinascendo come auspica la canzone. Si è già tornati a far musica nelle piazze e non più sui balconi. La tua personale rinascita? Come stai affrontando questo tempo post-covid (o almeno seriamo sia “post”)?
Il civid mi ha permesso tanto tempo, tanta meditazione, tanta voglia di scrivere dei nostri tempi e del nostro sempre più rarefatto mestiere di vivere. Ne ho approfittato.
Un suono sintetico, poche anime operaie al lavoro. Anzi due, tre… non di più. Perché la ricerca di una tale sintesi questa volta?
Voglia di musica, melodia, sensazioni, commozione. Lascio ai giovani l’apparire e tengo per me le emozioni profonde e l’utopia.
Il nuovo disco… dici di non avere ancora un titolo. Però al tempo deve molto… vero?
Si, è tutto dedicato al tempo..al nostro tempo sempre più veloce leggero e drammatico. Io invece ho vissuto decenni.pesanti drammatici e fantastici che non torneranno. Decenni vivissimi che mi hanno portato sin qui da sopravvissuto un po’ amaro..e un po battuto..con la voglia però di non mollare…