« E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo »
E’ un verso non casuale da “Caterina” di Francesco De Gregori (Titanic – 1982). Il verso richiama il titolo di una vecchia canzone popolare “E cinquecento catenelle d’oro” di autore anonimo , cantata da Caterina Bueno e curiosamente ripresa anche da Roberto Vecchioni in coda alla sua reinterpretazione del classico napoletano Reginella (Montecristo 1980). Caterina Bueno (San Domenico di Fiesole, 2 aprile 1943 – Firenze, 16 luglio 2007) è stata una cantante, cantautrice e grande ricercatrice di musica popolare italiana. Il suo minuzioso lavoro ha cambiato le sorti della musica popolare toscana e di tutto il centro Italia. Durante la sua attività raccoglie e registra centinaia di canti popolari soprattutto toscani. Come cantante, durante uno spettacolo al Folkstudio di Roma conosce Francesco De Gregori, all’epoca giovane cantautore, e lo scrittura come chitarrista per la tournée del 1971 (insieme ad Antonio De Rose).

Da quel momento nasce un’amicizia intensa, tanto che, nemmeno dieci anni dopo, De Gregori scriverà la bella canzone Caterina, incisa nel disco Titanic del 1982, proprio ricordando quell’esperienza e quella collaborazione artistica.
intervista a Caterina Bueno
Spesso, in concerto, De Gregori cambia il verso finale «sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare» in «per poterti consolare» o «per poterti ricordare».
Nell’incisione dal vivo, ripresa nell’album Bootleg del 1994, il cantautore introduce il brano dicendo «Questa prossima che faccio adesso parla di una donna che amo, si chiama Caterina».
Riferimenti:
Caterina Bueno – “E cinquecento catenelle d’oro”
Francesco De Gregori – “Caterina”
Roberto Vecchioni – “Reginella e cinquecento catenelle d’oro”
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