Fin da bambina sognavo di stare in uno di quei locali di New Orleans per ascoltare e cantare canzoni come “The Man I Keep hid”.
JOE HENRY con il suo nuovo album “Blood from Stars” mi ha regalato questo sogno.
L’album, uscito l’estate scorsa, si avvale di musicisti come Levon Henry, giovanissimo saxofonista e compositore; Marc Ribot, cinquantatrenne chitarrista e sperimentatore di rock elettrico (ha suonato con Tom Waits ed Elvis Costello ); Keefus Ciancia e Patrick Warren, pianisti e tastieristi eccellenti; Jason Moran, trentaquattrenne, pianista in “Prelude”; David Piltch, bassista; Jennifer Condos, bassista su ” Stars“; Mark Hatch, filocornista su “Progress of Love“; Jai Bellerose, il ragazzo che fornisce il battito del cuore e di Marc Anthony Thompson, ventiseienne cantautore di New York (Marc ha suonato la chitarra acustica con la Seeger Session Tour per Bruce Springsteen).
L ‘album inizia con un emozionante preludio di piano classico e segue con il blues accattivante di The Man I Keep hid condita da suoni e rumori fuori campo che aumentano notevolmente il coinvolgimento emotivo.
Con Channel il clima cambia e ti sembra di essere a New York . This is My Favorite Cage regala grandi emozioni.
La chitarra di Marc Ribot e la voce straordinaria di Marc Anthony Thompson plasmata a quella di Joe Henry crea un raffinato blues in Death To the Storm ed in All Blues Hail Mary.
In Bellweter il ragazzo (Jai Bellerose) fa sentire i battiti del cuore di questo disco e ci riporta con la voce di Joe e gli strumenti a fiato a respirare l’aria di New Orleans con un finale di chitarra da brivido.
Con Over her Shoulder il saxofono dichiara il suo amore e ci fa chiudere gli occhi per sognare. Notevoli i pezzi Progress of Love e Suit on a Frame ma Truce ti fa vibrare ed un fruscio ti accarezza il corpo. Con Nigth no Lamp When The SunComes Down si intrecciano le ricerche musicali rivestite di jazz.
L’Album raggiunge la perfezione nell’amalgama di suoni e rumori di musicisti che trasmettono la loro personalità grazie alla genialità di Joe Henry che da musicista solitario ha dato il giusto senso per ascoltare un disco.
L’unica nota critica personale forse un po’ nostalgica : per esaltare al massimo l’espressività di questo genere musicale avrei preferito ascoltarlo sul vinile, con la copertina in bianco e nero sarebbe stato il massimo.
Joe Henry – BLOOD FROM STARSEtichetta: AntiData uscita: 18/08/09