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Vinicio Capossela e gli esordi al Madonna Verona

 

 

 

 

Vinicio Capossela racconta dei suoi inizi e di un locale a Verona dove cominciò a suonare, quel locale era il Madonna Verona, che oggi ritorna in vita con “MADONNA VERONA LIVE MUSIC”, un progetto che nasce da un unico grande desiderio: portare nel cuore di Verona, in un locale storico con più di 20 anni di attività, la musica dal vivo di qualità..

Ero molto giovane e il mio ideale di musica era un pianoforte vero, un vestito elegante, il ghiaccio che si scioglie nel whiskey e un repertorio di canzoni per fare vivere o annegare i sogni. Immaginavo un repertorio del genere in posti come il Rick’s Cafè Americain del film Casablanca. Un piano bar dove il piano è l’appoggio del bar e gli angeli custodi del cliente sono il pianista e il barman. Dovetti constatare che, già alla fine degli anni ’80, posti del genere erano difficili da trovare. Mi avventuravo con la ragazza con cui dividevo i sogni – e quei sogni si chiamavano Blu Valentine, come il nome che avevamo dipinto su una vecchia Opel Ascona. Con quella ci spingevamo oltre il grande fiume, fino ai ponti e ai marmi di Verona. Lì trovammo un vero piano bar. Sulla porta era scritto «Madonna Verona». La signora ci accolse con cortesia, lasciò aperte tutte le possibilità e, in definitiva, non prese nessun impegno.Quando infine chiamò, il duo non esisteva più.
Mi presentai da solo, orfano della voce che avevo imparato ad accompagnare, con un repertorio adatto ai solitari…
A notte fonda tornavo alla pensione Il Cigno e mi ripresentavo all’ora del tè. Per il resto facevo la libera uscita pomeridiana, come i militari. Poi accadde che un signore, più avanti nelle esperienze della vita, prese a trattarmi con affetto. Bruno Pasquetto era poeta e voleva musicare le sue poesie. Una sera mi portò su Ponte Pietra. Ammirando l’Adige, disse: «Vedi, adesso sei nel punto più bello del mondo. Basta rifletterci. L’Italia è il Paese più bello del mondo, Verona è la città più bella d’Italia, e questo è il punto più bello di Verona. E dunque…».
Mi rincuorò. Era un inverno freddo e in quel piano bar conobbi il primo calore della clandestinità, il primo calore solidale. Poco alla volta iniziai ad ascoltare la mia voce che usciva ogni sera un po’ meglio dalle casse vicino al bar.
La musica non esisterebbe senza i posti in cui provare a farla vivere, e non esisterebbe senza qualcuno disposto ad ascoltare. Un posto che chiude è un lutto per tutti. Così, ogni volta che ci passo, sono contento di trovare il Madonna Verona sempre al suo posto. L’ultima volta che l’ho vista, la signora mi ha detto: «Chi vuoi che venga più qui, con tutte queste telecamere… La clandestinità è finita, e così l’incantesimo».
Forse però è arrivata una nuova stagione, adatta a che la musica accenda la luce e porti tutta quella clandestinità e quel mistero sulla pedana da palcoscenico. I tavolini e gli specchi saranno comunque complici. Cabaret, piccolo teatro o piano bar, il Madonna Verona resta un luogo dell’anima di cui è intrigante essere complici, proprio come quei suoi tavolini destinati ad accoglierci e nasconderci.
(testo raccolto da Giulio Brusati)

Vinicio Capossela

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Biografia di Redazione Bravo!

Bravonline nasce tra il 2003 e il 2004 frutto della collaborazione tra vari appassionati ed esperti di musica che hanno investito la loro conoscenza e il loro prezioso tempo al fine di far crescere questo magazine dedicato in particolar modo alla Canzone d’Autore italiana e alla buona musica in generale.

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