Una lunga storia d’amore, così definirei al meglio l’ultimo lavoro di Antonio Clemente: I confini del giorno. Una storia di quattordici poesie in musica, scritte nel tempo e pubblicato in un CD nel 2020 durante la pandemia, il periodo forse più triste per un cantautore. In questi giorni Clemente ha voluto farmi avere il disco fisico affinché lo ascoltassi ed oggi con un raggio di sole improvviso l’ho sentito, seduta tra la vigna e la casa. La libertà è questa, caro Antonio. Ascoltare e respirare musica tra il verde e l’azzurro del cielo. Tutti i brani, pura poesia, sono molto belli e per mia gioia sono tutti accompagnati da suoni straordinari, mai banali o invadenti. Oltre la bellezza della musica ho apprezzato un miglioramento della dizione vocale di Antonio che ha interpretato tutte le canzoni con grande rispetto e maestria, rivelandosi uno dei più bravi cantautori sulla scena musicale attuale.
Il suo bisogno di essere libero, di amare fino in fondo e ritrovare le anime perse al confine del giorno sono le principali comunicazioni che percepisco dai suoi versi, e le canzoni che raccontano il suo desiderio, sono legate l’una a l’altra.
Con Clemente che suona le chitarra classica e la chitarra acustica, ci sono ben 13 musicisti bravissimi che hanno dato una impronta stilistica affinché qualsiasi ascoltatore possa avere l’opportunità di avvicinarsi al processo uditivo:
Fabrizio Zingaro (pianoforte e congas), Simone Cricenti (violoncello), Alice Nappi (violino), Davide Bertoletti (batteria), Michele Bensa (contrabbasso e basso elettrico), Andrea Carozzo (fisarmonica), Paolo Magnani (chitarra elettrica), Alessandro Ginevri e Marta Caccialanza (flauto traverso), Manuel Perasso (chitarra classica), Francesco Cassinelli (chitarra classica solista), Simone Dabusti (tromba) e Aurélien Congrega (bouzouki irlandese).
Con la voce e armonie vocali di:Talitha Knight