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Simone Avincola – Il Giullare e altre storie

Mi ha molto incuriosito la determinazione di Simone Avincola e dopo aver ascoltato il suo album autoprodotto Il giullare e altre storie dove racconta storie nuove di conflitti tra potente ed oppresso puntando il dito al ruolo dell’informazione e della legge perchè al servizio dei padroni.

I temi delle sue canzoni ricordano molto quelle storie raccontate da Francesco Guccini, cantautore ribelle degli anni settanta, che lottava per tutti noi, ma ricordano anche gli avvenimenti e le tematiche dei nostri tempi.

Ma come si è avvicinato a questa espressione di musica popolare?    Simone Avincola, come tanti ragazzi della sua generazione ha avuto la fortuna di studiare chitarra alla Scuola  Popolare di musica del Testaccio a Roma e di aver avuto ottimi insegnamenti dalla grande e straordinaria Giovanna Marini per dieci anni. Attraverso questo percorso, dopo aver ascoltato le canzoni popolare e vivendo in un periodo storico e politico molto difficile per il suo paese trova la sua strada cantando storie di vita di persone collocate in luoghi diversi  che alla fine s’incontrano in una unica via. Il Giullare canta le sue storie ma invoca la speranza che cambi la scena e che tutto ritorni a favore degli oppressi.

Il giullare collocato in altri tempi, nel medioevo raccontava storie di re e di regine, di principi e potenti, con ironia e talvolta con derisione e rischiava la prigionia e la condanna a morte; oggi il suo ruolo è ricoperto dal cantastorie ancor più incazzato che può far conoscere le sue canzoni attraverso i dischi, la televisione e la radio. Oggi questo ruolo nel contesto politico che viviamo è ancora difficile: non esiste la condanna a morte ma l’espulsione dai palinsesti radiofonici e televisivi si, e poi la censura di articoli su giornali importanti di propietà dei potenti, per cui le cose sono rimaste praticamente uguali.

Simone Avincola è uno dei tanti giovani che attraverso le sue canzoni lancia il suo messaggio affinchè in Italia la politica divenga più pulita e trasparente e la speranza che questo sogno si realizzi quanto prima.

Nell’album ” Canti ” tutti i personaggi di questo disco hanno un loro potere, e sono tutti un po’ servi del potere e ribelli al tempo stesso.

La chiave di questo disco è infatti l’aspetto interiore di ogni personaggio che viene raccontato; anche la figura del Re, per esempio, viene sviluppata sotto un’ottica diversa: Il Re che si racconta a se stesso non è più il padrone assetato di sangue e potere, ma un semplice uomo che ha avuto tutte le ricchezze e le delizie della vita, e che ha perduto però il suo “io”, la sua semplicità, quando getta il sasso nell’acqua e distrugge il riflesso della luna (spezzando così finalmente la sua tristezza), ma poi la “morte dell’onda”  ridà la vita all’immagine della luna nell’acqua (e così tutto resta come prima).

Anche in questo album Simone Avincola adopera il secondo linguaggio ( la musica ) e crea sonorità popolari per descrivere le numerose vite del suo paese, ma come ogni buon musicista e cantautore, scrive la musica dandole sonorità diversificate a seconda della storia da raccontare che può essere  d’amore o di ricordi, oppure di sogni, di giochi o di guerre.


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Un disco questo da ascoltare e da tramandare. Sono storie vive di tante persone che lottano per avere giustizia, per avere un lavoro, per avere la dignità. Simone,  con loro e per loro e con le sue canzoni spera di raggiungere ragazzi, uomini, donne e bambini in tanti posti e perchè no, anche i benpensanti che hanno e continuano ad avere la puzza sotto il naso, che nascondono i problemi veri, che deridono le povere genti ma che non avranno mai pace e felicità.

Simone ha iniziato a pubblicare alcuni video messaggi dal suo canale Youtube. Ne pubblichiamo il primo;

Biografia di Gloria Berloso

Gloria Berloso nasce a Gorizia il 17 dicembre 1955. Dal padre viene indotta fin da piccolissima all'amore per la musica e la danza, che rimangono le sue grandi passioni. Tra il 1965 e il 1975, la musica Rock ha un ruolo importante per la sua formazione ed uno stimolo per conoscere e ascoltare i dischi più rari. Agli inizi degli anni '90 per pura passione scopre la predisposizione di stare in mezzo ai musicisti, organizza concerti e approfondisce la conoscenza della musica Folk, soprattutto americana. In uno di questi eventi nel 1998 incontra il musicista di fama mondiale Ricky Mantoan con il quale si consolida un rapporto artistico successivamente. Vissuta nell'ambiente artistico torinese per 10 anni impara a suonare vari strumenti, in particolare l'Autoharp e studia canto. Promuove la musica con concerti, dischi, articoli, saggi, recensioni, libri e collaborazioni artistiche internazionali. Collabora con Bravo dal 2009.

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