Guignol era una marionetta creata da Laurent Mourguet e raffigurava un tenace operaio di Lione che difendeva i propri diritti. Il personaggio ha poi dato il nome ad un noto teatro di Parigi, il Grand Guignol che metteva in scena spettacoli macabri e cruenti. Le opere erano incentrate sulla sofferenza degli innocenti, sugli infanticidi, sulla pazzia, sulla vendetta ma anche sulle perversioni sessuali e precedettero il filone splatter del cinema dell’orrore.
I “Guignol” nascono nel 1999 mescolando influenze blues, folk a musica italiana e francese; col tempo la loro musica diventa più ritmica fino a sfociare in punk-blues. Dopo alcuni demo hanno partecipato al Festival di Sonica nel 2001, al No Silent Fest e alla compilation come Soniche Avventure; hanno esordito con un EP di quattro brani, intitolato Sirene.
L’incontro con Giancarlo Onorato ha condotto ad una fervida collaborazione da cui è nato il primo album Guignol, pubblicato nel dicembre 2005. Nel 2006 hanno ricevuto un riconoscimento al MEI di Faenza.
Il secondo album è uscito a marzo 2008 e s’intitola Rosa dalla faccia scura, con il quale hanno partecipato al Rockisland Fest 2009. Nello stesso anno esce l’EP Canzoni dal cortile dove troviamo il singolo inedito Farfalla, in classifica e in top ten nella Indie Music Like per diversi mesi.
Come la marionetta Guignol, il gruppo di cinque ragazzi imbraccia ” le armi” della satira e della parodia, dentro e contro il conformismo comune, la propaganda da regime, il populismo becero da ideocrazia con il terzo disco ” Una risata ci Seppelirà”.
Il CD realizzato tra dicembre 2009 e gennaiuo 2010 è stato prodotto artisticamente da Guignol con Francesco Campanozzi e Paolo Perego. Hanno suonato: Cesare Basile: voce e ukulele elettrico nel pezzo ” 12 marmocchi “; Amaury Cambuzat : chitarra in ” L’incendiario”; Davide Gammon: armonica nel pezzo ” Dall’altra parte” ; Francesco Campanozzi : chitarra in “Cristo è annegato nel Po”, “La montagna”, e in “Paradosso” e poi tamburello in “Il turno” e “Il paradosso, metallofono e diamonica in “12 marmocchi”, farfisa in “Il sonno ritrovato”; Paolo Perego: cori in “Il Paradosso”; Pierfrancesco Adduce : testi, voce e chitarra; Fabio Gallarati: chitarre elettriche, cori e rumori; Giulio Sagone : basso e cori; Alberto De Marinis : organo, sinth, farfisa e corim la voce femminile è di Maddy Squillace; vox populi: Guignol e Paolo Perego. Il disco contiene 10 brani che narrano storie di disfatte culturali e umane, di cinismo, d’indifferenza e di tentativi di riscatto. Il brano L’incendiario, personalmente lo trovo molto interessante e significativo per il contesto attualissimo del rapporto di lavoro tra dipendente e padrone e di seguito tra figli e padri:
A chi mi si è rivolto ad alta voce,
a chi ha preteso di essere ascoltato,
non ho concesso gli occhi ai loro occhi ed ho girato i tacchi senza aver riguardi,
A volte passa il capo e mi riprende,
resto di ghiaccio e torno al mio lavoro,
mio padre mi dà spesso del fallito col piglio autoritario di un vecchio ribambito.
Mi chiedo se c’è mai una vocazione nel caso di chi esercita il potere,
quando una volta scelti il mezzo e il fino,
li armeggia come ferri del mestiere.
Ed il mestiere ho appreso dal terrore,
diffuso ad arte da certa autorità che alza fumo
e sparge confusione in chi la testa in fumo già ce l’ha.
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Musicalmente il disco è molto rock’roll sfrenato ma amalgamato da sonorità blues, pop, punk rivisitato, con ritmica sempre crescente con la concessione ed il rispetto della canzone d’autore.
Una risata grassa ed amara ci Seppellirà ma forse c’è un arrivederci in un futuro migliore e comunque diverso.