Luca Gemma (Folkadelic)
Il 4 febbraio, alla Fnac di Milano, c’è stata la presentazione ufficiale di “Folkadelic”, l’ultimo disco di Luca Gemma. Sul palco improvvisato, la band al completo, la stessa del disco: Andrea Viti al basso, Ray Tarantino alla chitarra elettrica e Nik Taccori alla batteria. Dopo aver provato due brani, rendendo decente il pessimo audio che accompagna buona parte degli eventi musicali che si svolgono alla Fnac, la presentazione ha avuto inizio. Dapprima con i ringraziamenti per il pubblico presente, per i suoi amici in sala (fra di loro, si poteva notare anche Pasquale “Atletico” Defina) e per la Ponderosa Music&Art, produttrice esecutiva di tutta la produzione da solista. E poi, iniziando lo show-case, “sequestrando” gli spettatori con la prima canzone: “Un miliardo”. Nella versione dal vivo, la canzone è sicuramente più grintosa (e forse anche più bella) di quella contenuta sul disco, con la chitarra elettrica in evidenza e il basso e la batteria a dettare il tempo. La presentazione è continuata con “Un bambino” a cui è sono seguite “Superstelle” e “Nudi”. Ottimo l’affiatamento tra i componenti della band, trasferito dal disco al palco. Arriva poi il turno di “Ogni cosa d’amore”, anticipata da un piccolo discorso in cui Luca racconta il perché di questa canzone, discorso che trascrivo:
“In questo disco ho scritto una canzone seria che si chiama Ogni cosa d’amore e che nel ritornello dice semplicemente che ogni cosa d’amore fa bene al mondo intero. E proprio per questo, mi è venuto in mente che tra le varie canzoni che ci sono in Italia e che parlano d’amore, canzoni che spesso sono comunque sincere, non ce n’è una che parli esplicitamente dell’amore omosessuale, dell’amore gay, dicendo che è un amore bellissimo e che vale quello di chiunque altro. In Italia ci sono comunque dei cantanti gay però nessuno di loro ha mai pensato, com’è successo all’estero (Morrissey con e senza gli Smiths, per fare un esempio, ma in Italia anche “Denny” di Ivano Fossati, nda), di scrivere una canzone d’amore, molto semplice, non certo una canzone da battaglia, per dire che l’amore è amore e vale per tutti la stessa cosa. Proprio per questo, ho qui una lista di cantanti gay italiani che non hanno mai scritto una canzone e che adesso andrò a leggere… Naturalmente scherzo (tra le risate dei presenti). Questa è una canzone d’amore molto semplice che dice donna ama donna, uomo ama uomo, l’amore è bello, viva la vita”.
Come sesta canzone, è stata la volte di “Sei felice?”, anche questa suonata in una versione meno acustica rispetto al disco, con batteria e chitarra elettrica che l’hanno rivestita di una chiave rock, seguita da “L’educazione sentimentale” (“canzone che, al contrario del libro, non pensa che l’adolescenza sia la cosa migliore che capiti nella vita; va bene anche la quasi maturità”). Ci si avvicina alla fine della presentazione, con le ultime due canzoni. “E dopo l’inno alla gioia, la città della gioia, un sacco di gioia, molto modestamente ho scritto La canzone della gioia, un pezzo folk, reggae, bossa, come sui vecchi spartiti”. Dopo, toccherà all’ultima canzone di questa presentazione milanese, “Animantiproiettile” che a una prima parte acustica lascia spazio al suono roots degli strumenti nella parte finale. Si conclude così, dopo quasi tre quarti d’ora, la presentazione ufficiale di Folkadelic. Salvo imprevisti, seguiranno nei prossimi mesi, nelle varie sedi Fnac d’Italia, le altre presentazioni del disco, probabilemente in versione acustica, con il solo Luca alla chitarra. Un disco che consiglio soprattutto a chi non conosce Luca Gemma. Un disco da ascoltare con attenzione, perché la canzone d’autore italiana è viva e vegeta, con il suo suono folk. Anzi, folkadelic.
01. Un miliardo
02. Un bambino
03. Superstelle
04. Nudi
05. Ogni cosa d’amore
06. Sei felice?
07. L’educazione sentimentale
08. La canzone della gioia
09. Animantiproiettile
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